Io so che tu sai che io so

Musica: Piero Piccioni
  • Anno:
    1982
  • Regia:
    Alberto Sordi
  • Musiche:
    Piero Piccioni
  • Cast & ruoli

    Alberto Sordi
    Monica Vitti
    Isabella De Bernardi
    Salvatore Jacono
    Giuseppe Mannajuolo
    Ivana Monti
    Micaela Pignatelli
    Claudio Gora
    Pier Francesco Aiello
    Napoleone Scrugli
    Cesare Cadeo
    Sandro Paternostro
    Gianni Letta

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I coniugi Fabio e Livia Bonetti vivono una vita all'apparenza normale e quasi monotona: i giorni trascorrono con lui intento a dedicare il proprio tempo al lavoro in banca e alle partite di calcio. Un giorno, per caso, lui scopre che la moglie è pedinata da un investigatore privato che la riprende e la fotografa: recatosi per chiarimenti nello studio investigativo, scopre che si tratta di un banale errore di persona. A essere pedinata, infatti, doveva essere la signora Vitali, padrona della casa in cui vivono, nonché moglie di un influente economista e politico, che abitano nell'attico sopra a loro. La signora Vitali aveva prestato la propria auto alla signora Bonetti generando l'equivoco. Il marito ci ride su, va a casa e racconta del malinteso alla moglie, la quale si mostra assai preoccupata. Poco dopo il marito della signora Vitali si uccide e i due coniugi si preoccupano di venire coinvolti. Si insinuano quindi i dubbi su quanto la moglie abbia fatto nelle settimane di pedinamento.
Un giorno la segue e vede che lei va all'agenzia e ne esce con la valigia che contiene tutto il materiale che la riguarda che nasconde in cantina; sospettoso, porta tutto il carico con sé nella casa di campagna dove ha un proiettore. Scopre così che la moglie sa che lui aveva come amante la collega d'ufficio, Valeria e che si sono incontrate, parlando dei rispettivi rapporti con lui, che adora bersi un paio di bicchieri di vino e che la figlia Veronica è stata tossicodipendente.
Sono tutte scoperte che gli fanno aprire gli occhi sulla vita, sui problemi, ma anche su quanto la moglie lo ami e lo voglia difendere da tutto. Ogni giorno in quella casa vede una bobina registrata, e ogni sera torna a casa; il terzo giorno di proiezioni viene a sapere che è malato terminale e che la moglie aveva deciso di non comunicarglielo. Disperata ed in lacrime aveva parlato con Roman - per il quale aveva fatto una traduzione - della tragica malattia di Fabio. Molto triste, cammina desolato ripensando alla propria vita, poi torna dentro a vedere il prosieguo del film e apprende dalle immagini in cui Livia si incontra con Roman, il quale le dice che l'equivoco è stato generato da uno scambio di cartelle, che la sua salute è ottima.
Salta dalla gioia e urla la sua felicità, ma è presto riportato alla realtà dalle scene successive: queste mostrano infatti la moglie felice di questa notizia datagli da Roman, che lo chiama al telefono (una delle scene iniziali del film) e gli comunica tutto il suo amore e il desiderio di fare l'amore con lui, come reazione alle buone notizie ricevute dai medici, ma si sente rispondere che c'è Roma-Catanzaro in TV e non ha tempo; le immagini seguenti mostrano la moglie a letto con Roman, pentita ma a fatto ormai compiuto. Estremamente addolorato alla luce della terribile scoperta, desiste con difficoltà dal suicidarsi, e prima di tornare a casa, getta la valigia contenente i filmati. Questa scene viene osservata di nascosto da Livia che era venuta alla casa di campagna per cercarlo, ma non si fa vedere.
Giunto a casa si lascia andare in un mare di lacrime e si confida con la figlia che sta cucinando la cena. La figlia lo consola dicendogli che il tradimento della moglie è avvenuto soltanto una volta, oltretutto senza aver sentito piacere. I coniugi si ritrovano soli, a cena insieme, con la comune intenzione di ridare linfa al loro rapporto, che li vede ancora innamorati, non ripetendo più gli errori del passato.

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