Due immagini, fra le tante, che hanno accompagnato da sempre il mio ricordo di Piero Piccioni, musicista "vero", ed amico carissimo.
La prima, in Via Asiago, a Roma, nell'auditorium della RAI, mentre dirige l'orchestra in una breve suite di temi suoi, in occasione di un importante anniversario della Radio in Italia. Ed è ancora Piero Morgan, con la mano sinistra in tasca (!), che comanda a fiati e percussioni entrate e staccati, uscite ed assòli, mentre il pubblico applaude alla genialità della sua invenzione, unica, il suo miracolo in musica : la via italiana al jazz.
La seconda, a Prato, durante un nostro incontro con gli allievi delle Scuole, quando dice - ascoltando un suo brano :
" Oggi non lo suonerei più così !" E, conoscendoLo, so che dice proprio il vero... perchè quando si siede all'organo - e chi si dimentica Eclipse ! - nemmeno lui sa cosa e come suonerà. Genio e semplicità, estro ed armonia, invenzioni e soluzioni senza pari... Piccioni è rimasto negli anni Piccioni.
Non vedo successori, purtroppo.
E mi tengo il ricordo del suo "Firestar Express", tema di un film celebre con Sordi, ma anche splendida sigla della Sua orchestra per tanti anni, fra le cose musicali più care che ho.
L'ho sempre incontrato mentre stava suonando; e le ragioni del nostro incontro certo venivano dopo, dopo aver ascoltato quello che in quell'istante Gli usciva dalle dita, al piano o all'organo... e non era mai la stessa cosa...
Così - lo dico francamente, perchè lo penso - credo che si sia portato con sè tutta la Sua musica... e stia ancora suonando !
Con affetto e riconoscenza.

Pianist, organist, conductor & composer
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