Viaccia, La

Musica: Piero Piccioni
  • Anno:
    1961
  • Regia:
    Mauro Bolognini
  • Musiche:
    Piero Piccioni
  • Cast & ruoli

    Jean-Paul Belmondo
    Claudia Cardinale
    Pietro Germi
    Gabriella Pallotta
    Romolo Valli
    Paul Frankeur
    Gina Sammarco
    Marcella Valeri
    Emma Baron
    Franco Balducci
    Claudio Biava
    Nando Angelini
    Duilio D'Amore
    Giuseppe Tosi
    Paola Pitagora

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1885, campagna fiorentina. Alla morte del patriarca di una famiglia contadina, la tenuta della "Viaccia" viene ereditata da tutti i figli, malgrado la sua esplicita ultima volontà di lasciarla al figlio Stefano, che se n'è sempre occupato. Uno degli eredi, Ferdinando, che ha fatto una discreta fortuna con la sua bottega di vinaio a Firenze, rileva le quote degli altri e consente a Stefano di continuare ad occuparsi della proprietà fino alla propria morte.
Stefano manda a lavorare dal fratello Ferdinando il figlio Amerigo soprannominato "Ghigo", con l'intenzione di ingraziarselo, nella prospettiva di una non lontana eredità, vista la salute malferma di Ferdinando. Ma, arrivato in città, Amerigo si innamora dell'affascinante prostituta Bianca, iniziando una relazione dispendiosa che lo spinge a derubare lo zio, che se ne accorge presto e lo rispedisce in campagna, in disgrazia. Ferdinando è aizzato contro il nipote dalla propria compagna, mai sposata e madre di un bambino illegittimo, che ha tutto l'interesse a mettere zizzania fra l'uomo e il resto della sua famiglia.
Amerigo non riesce a riabituarsi alla vita del contadino, anche perché il padre lo costringe ai lavori più pesanti, come punizione per il suo scellerato comportamento, che ha messo a rischio il futuro di tutti loro. Ritorna quindi a Firenze, dove scopre che Bianca nel frattempo ha già trovato un nuovo giovane amico con il quale sostituirlo. Si fa quindi assumere come attendente nel casino in cui lei esercita la sua professione, per starle il più vicino possibile e tentare di riconquistarla. Nel frattempo conosce e frequenta un gruppo di anarchici, ma il suo amore per Bianca prevale su tutto il resto. In modo cinico e disinteressato assiste alla rovina della propria famiglia, quando Ferdinando in punto di morte è costretto al matrimonio riparatore dalla compagna, che ne eredita quindi le proprietà, compresa la "Viaccia".
Bianca, dopo averlo umiliato e respinto per la posizione degradante a cui lui si è ridotto, sembra infine disposta a riprendere la loro relazione. Ma, durante dei festeggiamenti carnevaleschi al casino, Amerigo viene accoltellato dall'altro spasimante della donna e quando prova a cercarla, dopo essere scappato dall'ospedale, non ancora ristabilito, lei gli fa dire dalla tenutaria del casino che se n'è andata, malgrado lui riesca a intravederla dietro una porta. Decide di ritornare alla "Viaccia", dove assiste da lontano alle angherie che la nuova padrona infligge al padre Stefano, minacciando la vendita del podere, e muore infine dissanguato, a pochi passi dalla casa di famiglia, che il nonno appena prima di morire gli aveva detto sarebbe stata sua, un giorno.

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