Ricordare Piero Piccioni vuol dire ripercorrere vent’anni della mia vita. Infatti ebbi il grande piacere di conoscere il maestro nel lontano 1985, in occasione di una memorabile celebrazione, organizzata dall’amico Massimo Cardinaletti presso Fabriano, della General Music, storica edizione musicale di colonne sonore,. Da allora, oltre al musicista che ho sempre amato per creatività e raffinatezza, ho avuto modo di scoprire il lato umano di una persona sempre disponibile che amava il suo lavoro e di grossa comunicabilità.
Non mi sentivo mai in imbarazzo di fronte a quel gigante della Musica, autore di oltre trecento partiture per il Cinema, mi metteva sempre a suo agio ed ogni incontro nella sua casa all’Aventino era per me una vera festa. Il mio lavoro discografico mi ha permesso di riscoprire tante sue colonne sonore che insieme riascoltavamo per la ristampa su Cd e la sua gioia, il suo entusiasmo erano quelli di un eterno ragazzo.
I suoi consigli mi sono stati sempre utili e mi considero tanto fortunato di averlo conosciuto. Ha lasciato un’enorme eredità musicale e spero che tanti giovani scoprano la sua arte attraverso una discografia sempre in aumento.
Con affetto e gratitudine.